Archivi del giorno: 18/09/2012

Leggere… leggero

..ossia… Libri Consigliati

Target orientativo (specifico per una delle situazioni didattiche che ho sperimentato, non è un criterio generale):
classi del triennio di liceo classico

ISTRUZIONI PER L’USO:

Di seguito trovate segnalati varii libri, con l’indicazione della classe cui sono preferibilmente destinati (ma non ci sono pastoie in proposito).

Alla narrativa (e saggistica) classica contemporanea si susseguono autori di narrativa straniera, quindi i classici della Letteratura Italiana dall’Ottocento in poi.
Infine, vengono segnalati alcuni titoli di Cinematografia particolarmente interessante

 

ITALO CALVINO
Destinazione: tutte le classi
Perché leggere i classici (saggi)
I nostri antenati (Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente) narrativa
Destinazione: II e III
Il castello dei destini incrociati narrativa
Italo Calvino legge l’Orlando Furioso di L.Ariosto– Destinazione: in specie la II –
Lezioni americane (saggi)
Se una notte d’inverno un viaggiatore narrativa (Destinazione: in specie in III)

ANNA MARIA ORTESE
Destinazione: tutte le classi
Il mare non bagna Napoli

UMBERTO ECO
Destinazione: I
Il nome della rosa narrativa
Destinazione: II
L’isola del giorno prima narrativa
Destinazione: III
Sei passeggiate nei boschi narrativi (saggi)

JORGE L. BORGES
tutte le classi, in specie II e III:
L’Aleph
Finzioni

LEONARDO SCIASCIA
Destinazione: I
Il giorno della civetta narrativa
Il mare color del vino narrativa
Destinazione: II e III
La strega e il capitano narrativa (in specie in II)
Il cavaliere e la morte narrativa (in specie in III, insieme con “Il settimo sigillo” di Bergmann)
Todo modo narrativa
Porte aperte narrativa
Il contesto narrativa
A ciascuno il suo narrativa

CESARE PAVESE
Destinazione: I e II
La luna e i falò
Destinazione: II e III
Dialoghi con Leucò

C.E. GADDA

Destinazione: III
Quel pasticciaccio brutto de via Merulana

ANTONIO TABUCCHI
Destinazione: tutte le classi
La testa perduta di Damasceno Monteiranarrativa
Sostiene Pereira narrativa

 

Destinazione: tutte le classi

R.BRADBURY
Destinazione: in specie in I
Fahrenheit 451

JAMES JOYCE
Gente di Dublino

M.PROUST
Un amore di Swann (da Alla Ricerca del tempo perduto)

MILAN KUNDERA
in specie in III (e II)
L’insostenibile leggerezza dell’essere

HERMAN MELVILLE
Bartleby lo scrivano
Moby Dick

Senza tralasciare:

Destinazione: tutte le classi

MANZONI
I promessi sposi

VERGA
I Malavoglia

SVEVO
La Coscienza di Zeno

PIRANDELLO
Destinazione: I
Il fu Mattia Pascal
II e III
Uno nessuno centomila
Così è se vi pare

BASSANI

Il giardino dei Finzi Contini

 (l’elenco può e deve essere implementato)

CINEMATOGRAFIA

Destinazione: II
MEL GIBSON
Hamlet

I. BERGMANN
Destinazione: III
Il settimo sigillo (insieme con Il cavaliere e la morte di Sciascia)

W.WENDERS
Destinazione: I e II
Fino alla fine del mondo
III
Il cielo sopra Berlino
Così lontano così vicino


Scamandro racconta

Le cose scorrono, accanto a noi, sui binari di una realtà parallela, forse imperturbabile, forse consapevole.

Scorre scritta sull’acqua la violenza dello sterminio reciproco, il confronto delle ragioni ineliminabili e banali dell’approccio tra due civiltà che si scavano l’un l’altra: ma più radicalmente dell’uomo a se stesso.

Lo Scamandro infine insorge a raccontare la favola atroce del duello tra Ettore e Achille, culmine dell’IliadeAchilleide.

Avevo visto anni di guerra: perché un fiume non corre cieco in mezzo agli uomini;
e per anni avevo udito lamenti:
perché un fiume non corre sordo dove gli uomini muoiono.

Sempre impassibile, avevo portato al mare i bagliori di quella faida feroce.
Ma, quel giorno, troppo fu il sangue, e la ferocia, e l’odio.
Nel giorno della gloria di Achille, io mi ribellai, disgustato.

Se non avete paura delle favole, ascoltate questa.

“Ti supplico, non abbandonarmi ai cani. Restituisci il mio corpo a mio padre”.

Ma duro oltre ogni speranza era il cuore di Achille.

“Non supplicarmi, Ettore.
Troppo è il male che mi hai fatto.
E’ già tanto che non ti faccia a pezzi io stesso.
Patroclo, lui sì avrà tutti gli onori funebri che merita.
Tu meriti che i cani e gli uccelli ti divorino,
lontano dal tuo letto e dalle lacrime di chi ti ha amato”

Omero, Iliade, reading teatrale di Alessandro Baricco, 2004

– il video con l’audio del reading teatrale è realizzato a latere di rappresentazioni pittoriche e plastiche, con musiche originali, per cui si rinvia al video di NOTEIGNOTE –


Studiar leggendo – Ariosto

La proposta didattica si rivolge ad alunni di Prima o Seconda classe di liceo classico – eventualmente di scientifico -.

Peraltro potrebbe farsi, ognuno, “portatore sano” di cultura e interesse, avvicinando gli altri o proponendo questi input.

Studiare.. leggendo. Con l’agilità e la freschezza di una lettura alternativa.

La presente segnalazione di libri di supporto a quanto studiamo insieme nell’anno scolastico è uno strumento collaterale, e in definitiva quasi -sàrteme addòsso :ppp- un tramite fra la voglia di leggere (..saggistica piuttosto che romanzi) e …la voglia di studiare (..romanzi piuttosto che saggistica).

ARIOSTO, primo autore ad esser coinvolto nel nostro esperimento: e se lo leggessimo, come vi accennavo, mettendoci in sintonia con la lettura che ne fa a sua volta un grande scrittore a noi contemporaneo.. forse che non correremmo il rischio di farci coinvolgere dal suo modo di leggere, di rilevare aspetti vividi dell’autore che studiamo, e in maniera forse più originale, più bruciante, che dal manuale di letteratura?

Quest’ultimo rimane la ‘base’, naturalmente, e in qualche modo indispensabile: ma ad esso vorrei affiancare la risonanza che l’Autore dell’Orlando Furioso ebbe in Italo Calvino.

Spesso, a lungo, profondamente a quegli interessato: e chiari segni ne recano le sue opere (Il cavaliere inesistente per dirne una, e non è certo la sola! Ma vorrei che man mano le ‘scopriste’ da voi…)

Io lessi anni anni fa, quando uscì, nel’91, sia la raccolta di saggi che vi consiglio poco oltre, sia un romanzo assai intrigante, che risente molto dell’Ariosto, almeno in alcune delle storie: ma ..in verità è tutto un gioco letterario e scrittori e scritture e ‘favole’ ne riecheggia tanti..

Tagliamo corto, questa presentazione pare una ..conferenza. 😛

Perché leggere i classici?” di Italo Calvino,

è la mia proposta di lettura collaterale quanto allo studio di Ariosto.

In questo libretto, che è una raccolta di saggi introdotta da quello eponimo, ne trovate in particolare due che ci interessano:

La struttura dell’’Orlando”” e

Piccola antologia di ottave”.

Chi avesse voglia di una lettura dell’Orlando Furioso anche non immediata, ma preso per mano da (ridaje) Calvino potrà affidarsi a

L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino” (1970).

Il romanzo che vi suggerii già l’altr’anno e cui alludevo qui?

Il castello dei destini incrociati“, ancora di Italo Calvino.

Scopriamolo insieme, e discutiamone

Buona lettura!

(Testo di una mia vecchia proposta didattica)


Prova semistrutturata sulla Letteratura Latina in età arcaica – risposte

-Risposte possibili-

1. Perché Ennio si definì dicti studiosus? (3 rr) – 1 punto –
Ennio definì se stesso primo poeta latino ‘dicti studiosus’ – espressione non a caso calco semantico dal greco philologos – per sottolineare la propria elegante dottrina linguistica, metrica e letteraria.
2. Qual era la concezione della storia di Ennio? (7 rr) – max 2 punti –
La concezione della storia di Ennio è spiccatamente individualistica e nazionalistica: il poema epico-storico consegna al lettore un messaggio ben preciso: Roma, grazie alle virtù tradizionali (mores antiqui, mos maiorum) espresse dai grandi uomini politici e dai suoi condottieri militari, è degna di perseguire ed ottenere la leadership del mondo conosciuto con la sua politica imperialistica.
La storia e l’epos storico son quindi rivestiti di un chiaro significato romanocentrico, e attraversati da un’entusiastica celebrazione della potenza e della gloria romane.
3. Nel periodo da te studiato, quale fu l’atteggiamento della classe politica romana nei confronti del mondo greco? Presenta alcuni esempi di rilievo (9 rr) – max 2 punti –
Sebbene anche in precedenza si fosse sentita l’influenza magnogreca nella cultura latina, l’ambiente culturale romano del II secolo a.C. era fortemente ellenizzato: promotori di tale processo –sin dall’inizio ferocemente avversato da Catone il Censore- furono uomini politici e letterati romani e greci (in seguito raccolti attorno a Scipione Emiliano nel c.d. “circolo scipionico”), convinti della necessità di arricchire spirito e intelletto in una sintesi armoniosa tra virtù romane tradizionali e filosofia greca (in particolare paneziana): sintesi da cui germinerà il valore dell’humanitas non meno che il senso della missione morale e politica di cui Roma si sente investita nelle sue istanze imperialistiche (e che esse mistificherà).
4. Per quale motivo i prologhi di Terenzio vengono definiti ‘apologetici’, o polemici? Presentane un esempio (6 rr) – max 2 punti –
Terenzio abbandona la tradizione del prologo espositivo tipico di Menandro e di Plauto: esso si rivela uno spazio metateatrale riservato alla difesa delle proprie opere (p.es. in Hecyra), alla rivendicazione della propria originalità (p.es. inEunuchus) e alla correttezza delle proprie ‘contaminazioni’ (p.es. in AndriaAdelphoe e Heautontimoroùmenos che difende anche la nuova poetica distaccata dalla fissità dei ruoli) rispetto alle accuse rivolte al drammaturgo dai suoi detrattori.
5. Rifletti su Terenzio, il circolo degli Scipioni e il nuovo ideale di humanitas (8rr) – max 3 punti –
Terenzio, che ebbe come amici e protettori (secondo Svetonio) uomini politici e letterati quali Scipione Emiliano (figlio di L.Emilio Paolo) e altri, contribuì ad intriderne il c.d. “circolo degli Scipioni” dell’ideale dell’humanitas (vicino alla visione di Menandro, IV sec.a.C.): la natura umana comune è fondamento di solidarietà tra gli uomini, di philanthropìa, del rispetto reciproco, della ricerca dell’autenticità (al di là delle convenzioni). Le categorie generalmente emarginate o ‘deboli’ – compresi gli adulescentes– son trattate con una comprensione delle circostanze e dei moventi sconfinante nel relativismo etico, e i figli educati in maniera non autoritaria ad un comportamento rispettoso delle virtù piuttosto che delle ipocrisie sociali o di motivi economici.
6. Rifletti sulla nuova visione dell’educazione e del rapporto padri-figli in Terenzio e presentane esempi. (10 rr) – max 3 punti –
La visione dell’educazione degli adulescentes in Terenzio risente fortemente dell’ideale dell’humanitas.
In specie negli Adelphoe, è presentato un modello educativo fondato sull’affettuosa comprensione dell’autonomia personale e decisionale dei figli: se Demea impersona la reazione del paternalismo autoritario, conformista, tradizionalista, Micione invece presenta la figura rinnovata di un ‘padre per scelta’ che stimola la formazione della personalità del figlio radicandola in un’etica ex animo (sostenuta da princìpi consapevolmente scelti) al di là dell’apprezzamento dell’opinione pubblica, e fondamentalmente relativistica. Vengono contestati gli eccessi d’autoritarismo tipici del mos maiorum: addirittura, nell’Heautontimoroùmenos, un padre punisce se stesso per esser stato troppo severo; la madre di Panfilo nell’Hecyra è ben diversa dal ‘doppio’ rappresentato dalla consuocera, lontana com’è dall’essere la tipica suocera autoritaria e invivibile.
7. Specificità delle Origines nella storiografia romana. (7rr) – max 2 punti –
Da quanto ne sappiamo dai frammenti e dalle notizie tratte dalla biografia scritta da Cornelio Nepote, le Origines di Catone sono caratterizzate da una formula compositiva che le differenzia dalla tradizione rappresentata sia dalla prima storiografia romana (gli Annales in greco di Fabio Pittore e Cincio Alimento), sia dall’epica storica romana di Nevio ed Ennio.
Vengono abbandonati sia il modello annalistico, sia l’interpretazione individualistica della storia di Roma, e, piuttosto che affondare le radici di Roma in un contesto mitologico e leggendario, Catone ne inserisce le ‘origini’ (donde il significativo titolo dell’opera) in un contesto geografico ed etnografico che non meno di Roma riguarda le origines, la storia, gli usi e i costumi delle principali città italiche e delle loro genti – Latini, Osci, Liguri, Etruschi, Veneti, Galli – il che risulta in un caso unico nella storiografia romana.

Maria Amici

 


Prova semistrutturata sulla Letteratura Latina in età arcaica

Periodo di somministrazione: inizi I trimestre in primo anno del triennio, Liceo Scientifico o Classico

1. Perché Ennio si definì dicti studiosus? (3 rr) – 1 punto –
2. Qual era la concezione della storia di Ennio? (7 rr) – max 2 punti –
3. Nel periodo da te studiato, quale fu l’atteggiamento della classe politica romana nei confronti del mondo greco? Presenta alcuni esempi di rilievo (9 rr) – max 2 punti –
4. Per quale motivo i prologhi di Terenzio vengono definiti ‘apologetici’, o polemici? Presentane un esempio (6 rr) – max 2 punti –
5. Rifletti su Terenzio, il circolo degli Scipioni e il nuovo ideale di humanitas (8rr) – max 3 punti –
6. Rifletti sulla nuova visione dell’educazione e del rapporto padri-figli in Terenzio e presentane esempi. (10 rr) – max 3 punti –
7. Specificità delle Origines nella storiografia romana. (7rr) – max 2 punti –

-nota – l’indicazione in righe rispetto a quanto poi concretizzato nell’analogo articolo è unicamente orientativa, a causa della diversità dei formati di scrittura elettronica; si intendeva in righe di foglio protocollo non piegato –


Le nuvole

   Il presente blog risente della suggestione del phrontistèrion di Nephelai di Aristofane come del reale Socrate, della phoitesis mio ideale didattico e di ricerca. Ma anche di una poesia su cui qualcuno, lontano nel tempo e nello spazio ma forse non assente, mi ha condotto a riflettere.

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto

una voglia di pioggia.

LE NUVOLE, di Fabrizio de Andrè


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