
Aristotle, beginning of Physics. Medieval latin manuscript, original Greek text added in the margins. public domain. Source: http://people.bu.edu/
Et quod sequitur si ritrova spesso nei manoscritti quale formula che assimileremmo, non sempre in modo preciso, al nostro ‘eccetera’ – che peraltro proviene da et cetera.
“E ciò che segue”, può banalmente tradursi, e a volte, “e ciò che ne consegue”.
Da qualche tempo mi fa da sigla di congedo, quell’“E ciò che segue”, a firmare, segnalare, sigillare.. sanzionare fra amarezza e spirito socratico l’esser consapevole che tutto ciò che scrivo – e che sono – è sensibile di incompiutezza e di perfettibilità e non di meno il mio desiderio di tornarci sopra, a seguito di ulteriori studi di approfondimento.

manoscritto autografo firmato (“Quasimodo dicembre ’39”) della poesia Anacreonte. Artèmone, con correzioni
Questo è un versante dell’atteggiamento, e peraltro si sfibra anche nei ripetuti interventi di lima dopo la pubblicazione; l’altro, lo stesso per cui quando invio una mail è spesso ugualmente seguita da una mezza dozzina di riprese, come i miei amici sanno, è riassumibile in una vecchia canzone incisa da Mina con Beppe Grillo, la psichedelica, convulsa e farneticante “Dottore”.
Che, ad un certo punto, seguendo i contorsionismi mentali di uno psicotico (peraltro così normale…) afflitto evidentemente da più disturbi, dallo schizoide al maniacocompulsivo all’ipocondriaco (..et quod sequitur…) sfiata, a riprendere l’ansia patologica di chi ha bisogno di rivedere nell’immaginazione sovreccitata, tra circonvoluzioni eclettiche e inconsequenziali, ogni singola parola detta per tentare di controllarne gli esiti nell’altro, in un:
e mi sa che avrei bisogno,
bisogno di una mano
appena uscita da un saluto….
Naturalmente il video è qui proposto solo per ragioni esemplificative, i diritti appartengono.. agli aventi diritto. Lo stesso si dica delle immagini dei manoscritti, reperite sul web: senza pretese.
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